Nature Restoration Law
Il Consiglio dell'Unione Europea ha approvato in via definitiva la Nature Restoration Law, una normativa europea volta al ripristino del 20% degli ecosistemi terrestri e marini danneggiati nel continente entro il 2030.
Questo regolamento obbliga gli Stati membri a elaborare piani concreti con scadenze specifiche, dato che sarà direttamente applicabile senza necessità di essere trasposto nelle leggi nazionali.
Questo è un progresso positivo, risultato di lunghe negoziazioni, che si allinea finalmente agli obiettivi del Green Deal europeo, nonostante le critiche di alcuni Paesi (compresa l’Italia) che ritengono che la legge non consideri adeguatamente gli interessi economici e richiedono più tempo per affinarla.
Tuttavia, è proprio il fattore tempo a essere critico.
Ripristinare gli ecosistemi naturali, in particolare le zone umide vitali per la biodiversità e lo stoccaggio di CO2, è un'azione urgente per contrastare gli effetti della crisi climatica, evidente a tutti.
Una delle manifestazioni della crisi climatica è l’aumento degli eventi meteorologici estremi. Il mese scorso, ad esempio, l’Italia è stata colpita da forti piogge e alluvioni al nord, con dichiarazioni di emergenza in Lombardia e Veneto, mentre al sud si è registrata una grave siccità con le prime limitazioni nella distribuzione idrica. La frequenza di tali eventi estremi è in crescita, e dobbiamo prendere atto di questa realtà e rispondere di conseguenza.
In Italia, quasi la metà dell'acqua viene persa a causa di perdite nelle reti di distribuzione. Investire in infrastrutture idriche pubbliche per riparare e migliorare questi sistemi potrebbe mitigare significativamente i problemi di siccità. Preservare un suolo sano con adeguata copertura vegetale e arborea consentirebbe di assorbire e trattenere meglio l'acqua, ricaricando le falde acquifere e riducendo il rischio di frane.
Rimanendo sul tema delle risorse, il 19 maggio è stato il giorno in cui l’Italia ha esaurito le risorse rinnovabili che il Paese può rigenerare in un anno, noto come Overshoot Day. Abbiamo esaurito queste risorse in meno di sei mesi. La nostra routine quotidiana continua come se nulla fosse, come se continuassimo a fare acquisti con una carta di credito senza renderci conto che abbiamo finito i soldi, ignorando che prima o poi la banca ci presenterà il conto. A livello globale, l’Overshoot Day per il 2024 è stato fissato al 1 agosto, un giorno prima rispetto all’anno scorso.
Stiamo facendo progressi, ma il tempo è poco e dobbiamo agire più rapidamente.
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